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Promettimi

Promettimi che fermerai il tempo in questo istante.

Promettimi: che il sole un giorno incontrerà la luna.

Promettimi: che il grido del nostro amore viaggerà nell’infinito.

Promettimi: che non è un sogno, ma una bellissima follia

Promettimi: che i tuoi occhi brilleranno di passione solo per i mie sguardi

Promettimi: che rimarrai il mio più grande segreto

Promettimi: che ti nutrirai di ogni mia carezza e che se avrai sete, la mia bocca sarà pronta a dissetarti.

Promettimi: che tacerai ogni mia paura.

Promettimi: che asciugherai le mie lacrime cacciando i mostri del passato.

Promettimi: che il nostro amore non sarai mai il mio dolore.

Puttana

Sei una puttana! Quante volte abbiamo ascoltato questa parola? Detto da una donna è sempre per invidia o per gelosia. Pronunciata dagli uomini sembra quasi un complimento: perché un uomo che ti chiama puttana lo fa per scagliarti addosso la sua frustrazione. Incapace di combatterti ad armi pari. È come se utilizzasse questo epiteto come un mitra, ma in realtà la vera arma sei tu. Analizziamo la parola puttana, questi sono alcuni dei significati: meretrice, donna di facili costumi, amorale. Chi utilizza questo sostantivo ha mai osservato una di quelle donne, a volte anche ragazzine, che si vedono spesso in qualche strada extraurbana? Vi siete mai chiesti se la vita sia mai stata generosa con loro? Ma soprattutto vi siete mai chiesti come si sentono dopo essere state con i clienti? Credo che ognuno di noi dovrebbe osservarle, dietro la puttana c’è una donna, fragile, sfruttata e violentata. Il cliente è uno stupratore che lava la propria coscienza con i soldi. La guerra contro il patriarcato non finirà mai, ma almeno le donne dovrebbero fare pace con le altre donne, perché imparerebbero a fare pace con se stesse.

L’austriaca

Nella seconda metà del settecento nasce in Inghilterra il romanzo gotico che mescola a elementi dell’orrore a quelli romantici. Molti accenni al genere li troviamo nei poemi epici e nei testi sacri, i protagonisti solitamente sono giovani fanciulle molestate quasi sempre da nobili senza scrupoli e forze oscure. Castelli infestati da presenze demoniache e mostri sanguinari sono i punti cardinali per un horror che si rispetti. Uno dei romanzi del genere fu scritto da Horace Walpole con il suo indimenticabile “Il Castello di Otranto”. Da non dimenticare lo scrittore Edgar Allan Poe, definito il ponte tra il romanzo gotico e l’horror moderno. Qualche giorno fa ho acquistato su consiglio di un’amica: L’austriaca, scritto da Joel Pagliuca e Elio Esposito. La copertina mi ha subito invogliato a scoprirne il contenuto, che mi ha letteralmente convinto ad acquistarlo. Cinque ragazzi rimarranno vittime della propria curiosità. Un tormentato personaggio del passato entrerà in scena nelle loro vite. Non risparmiando nessuno dei protagonisti, diventerà il peggiore dei loro incubi portandoli a fare i conti con le loro incertezze e paure. La storia è densa di suspense, mantiene il lettore vivo fino all’ultima pagina. I personaggi sono originali e le descrizioni ben delineate completano la storia dalle sfumature noir. Complimenti a questi giovani scrittori, non vedo l’ora di leggere il loro prossimo libro.

Tu sei…

Tu sei la mia voce…un pensiero quasi ridondante nella mia testa.

Elitaria, mi consumi di baci e di tristezza.

Mi tuffo negli abissi del tuo profumo, elisir della mia debolezza.

Mi inebrio nei tuoi passi come un menestrello, pronto a darti vita.

Tu sei…il mio incanto, la mia gloria, un oceano di coralli.

Sei come un’onda che si scaglia sopra la scogliera.

Tu sei il fascino del proibito, la danza del vento.

Tu sei…i giorni che verranno, lo spazio nell’infinito.

Libera

Il silenzio è come una coltre di nebbia.

Ci si allontana perché le strade per una strana ragione, diventano opposte.

Lo spirito entra in subbuglio, perché affrontare le difficoltà non è mai facile.

Si cammina verso una meta oscura, quanti sassi sotto le scarpe dovrai sopportare.

Quei fari che ti davano luce, ad un tratto diventeranno deboli lampioni.

Piangerai, sarai disperata, ma quella strada mai e poi mai la rimpiangerai.

Sei una troia! Sei egoista! Perché non lo hai lasciato prima! Volevi essere libera! Sì, volevi essere libera, libera ancora di volare

Il freddo ti coprirà come una tormenta, ma sulla strada troverai una coperta che ti aspetta.

Quante donne nella vita si sono trovate di fronte a questa realtà? A tutte le donne che ce l’hanno fatta e a quelle che hanno pagato la libertà con la vita.

L’amore Rubato

Non conosco il tuo cuore ma so di amarti.

Incrocio il tuo sguardo, dove le nuvole coprono il cielo.

Una folata di vento spazza via la mia solitudine.

Ti copro dei miei pensieri.

Ti scaldo con i miei abbracci affinché tu possa apprezzarli per tutto il tuo tempo.

Il vento sospira sui miei capelli, mentre la mia testa giace sopra la tua.

Ti osservo inerte davanti alla tua foto. 


La boccetta con il tuo profumo mi ricorda che forse un giorno ti raggiungerò,

Ti bacerò su quella stella che la notte mi tiene compagnia.

Quando il tuo ricordo mi tormenta, prende posto la malinconia.

È bastato un sogno, ma non basteranno mille anni per dimenticarti.

Sono una Donna

Ho rotto il silenzio non perché sono madre, perché sono donna.

Stanca dei soprusi, delle nefandezze a cui vengo sottoposta giorno per giorno.

Ho trent’anni, e da quando sono nata passo la vita a cercare di difendermi: sul lavoro, per la strada, persino in famiglia.

Sono europea, americana, indiana, cinese, giapponese, ma soprattutto: sono donna.

Do la vita, trasformo tutto ciò che tocco nelle cose più belle che tu possa immaginare.

Mi chiamavano strega! Sì sono una strega, continuo a essere una strega, pensa, se non lo fossi, tu non esisteresti!

Mi bruci, mi ammazzi, perché in fin dei conti ti faccio paura!

Potrai martoriare il mio corpo ma non la mia anima.

Lascia

Lascia che i miei baci ti travolgano come il vento.

Lascia che i miei sensi ti catturino al mattino.

Lascia che tutto sconvolga l’equilibrio.

Lascia…che il tempo scorra senza fretta.

Lascia che l’amore ti stravolga, ti strattoni, ti rivolti…

Lascia che il passato sia passato e che il presenta ti dia la strada giusta per il futuro.

Lascia che un’onda spazi via quella sete di vendetta, che in fin dei conti, lo sai, ti ha fatto male per tanto tempo.

Lascia ciò che ti tormenta, fai posto a chi ti vuole bene.

Lascia che quel moto ondoso che hai dentro butti via i tuoi punti più oscuri e fai spazio alla luce.

A volte lasciare è la strada giusta per ricominciare.

Scrivere

Lo scrittore è colui che porta i lettori nel proprio mondo. Siamo ben consapevoli che chi acquista la nostra opera lo fa con uno scopo ben preciso: viaggiare. Sì, miei cari lettori, in realtà noi diventiamo come i piloti di un aereo, conduciamo la gente in giro per il mondo, a volte in posti da sogno, altre dove non vorrebbero mai entrare, ed altre ancora, dove non vorrebbero più uscirne. Grazie a noi instaurano rapporti d’amicizia attraverso il protagonista. Uno scrittore é un comandante di una nave, che porta i suoi passeggeri in luoghi lontani. Come tale dobbiamo, essere dei buoni capitani, come? Partendo dalla struttura della nostra nave ( opera). La correzione di bozze è lo scheletro della nostra nave, l’editing fa parte delle scialuppe di salvataggio. Quindi è importante rendere il libro presentabile: immaginate di essere i passeggeri di un lussuoso panfilo e di aver investito tutti i vostri risparmi per il biglietto, come la prendereste se trovaste piscine fatiscenti e cibo scadente? Tutto ciò è paragonabile a un libro pieno zeppo di errori. Rileggete il testo almeno cinque volte a distanza di una settimana, dopodiché, inviatelo alle case editrici. Un lavoro curato verrà decisamente più apprezzato.

Semplice

Semplice la tua bocca,

le tue occhiaie,

come un merlo che canta nel vortice dell’infinito.

È tardi e non ho ancora cenato,

Perché mi basta sfamarmi nel tripudio delle tue carezze.

Ti guardo mentre sposti il lembo di un lenzuolo,

dove copri, le bellezze dell’infinito.

Due mani che si incontrano, due bocche che si cercano, unite da un solo spirito.

Questa è la danza della passione, dove carne e spirito danno vita alla divina essenza.