E’ indubbio che in questi anni stiamo vivendo una riscoperta dell’antica cultura nordica: vichinghi, sassoni, re di fantasia ricoperti di pellicce,… e ovviamente celti. Proprio pochi giorni fa, il 1° febbraio, si è celebrato Imbolc, l’inizio della primavera secondo i celti: la vera rinascita dopo il rigido inverno che si palesa con l’allungarsi delle giornate. Così ho pensato: perchè non leggere un romanzo ambientato in questa epoca remota?
Mi sono lasciata ispirare e la mia scelta è ricaduta su “Oltre l’Abisso” di Elisabetta Tagliati.
Difficile, forse inutile, riassumere in poche righe questo libro: tutto l’intreccio è permeato da emozioni turbinanti che ti afferrano trascinandoti in prima persona in un mondo dove la spiritualità, l’amore e la responsabilità sono i valori più cari.
Già l’epigrafe la dice lunga: “Vivere senza passione è come morire, ma più lentamente.”
Dietro “Oltre l’Abisso” si nasconde anche un mistero: è la fedele trascrizione di un sogno ricevuto dall’autrice. In quanto tale presenta numerosi livelli di lettura ed è intriso di simboli antichi legati alla natura, la quale è importante quanto i personaggi nella vicenda.
La vita della Capoclan Bethel viene rivoluzionata da una profezia che si realizza tramite inaspettate visioni. Impossibile non innamorarsi dell’affascinante druido dall’animo oscuro: Vessagh, e non empatizzare per il valoroso rivale: Makena. Ma il resto lo lascio scoprire a voi. Buona lettura!
