Ci sorprende Stefania de Girolamo -che molto si è occupata di donne e violenza- con questo romanzo distopico dove i protagonisti questa volta sono per lo più uomini, pur non mancando di figure femminili di eccezionale spessore come Eleonora, che accentra in sé tutto il bene e l’amore che sembra andare perduto definitivamente. In particolare un anziano, Agostino, e un ragazzo, Gianluca, le cui vite, dopo un primo incontro nei pressi di una casa per anziani, resteranno legate anche oltre la morte.
Tutto ruota intorno al fascicolo della vendita di una villetta che passa di mano: molti si innamorano di quella casa che emana luce e amore, fanno di tutto per averla, ma alla fine rinunciano. Simbolo dell’occasione che viene data a ognuno più volte nella vita, quella di essere felici, di dare e ricevere amore o di fare la cosa giusta, la villetta non troverà un acquirente.
Sullo sfondo di una società alla deriva che arriva a sfiorare l’inferno con la schiavitù di uomini ormai soltanto “bipedi” incapaci di pensare, solo gli invisibili, emarginati e perseguitati, sembrano avere qualche possibilità di resistere al male.
Sono i giovani la principale preoccupazione delle caste di governanti, che si adoperano per una manipolazione estrema: molti ragazzi si rifugiano nello shifting -pericolosa pratica realmente in uso- per alienarsi da una realtà che non riescono ad accettare.
Pur se ad un certo punto non tutto sembra perduto – un bocciolo di rosa fiorirà nell’arido giardino della villetta, a dare un’ultima speranza alla comunità – il terribile finale non lascia spazio a false illusioni. Il messaggio positivo è da cogliere tutto nel titolo “Resta in noi”: restino quindi in noi l’amore per la verità, la giustizia, il desiderio di unione, la comunione di intenti.
Buona lettura!
