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I diritti delle donne in Italia:il tortuoso percorso delle donne verso la parità di genere.



La mentalità patriarcale ha relegato per secoli le donne nel ruolo di mogli e madri, senza che questo ruolo svolto in famiglia fosse considerato alla stregua di un lavoro.
Detta prospettiva, seppure del tutto anacronistica, ha ancora effetti sulle scelte di molte ragazze e lavoratrici che subiscono tali forme di ragionamento.
La parità di genere é – anche a causa di questi retaggi- ancora “work in progress” !
Di certo possiamo sostenere che sono stati compiuti grandi passi verso l’obiettivo, la parità di genere, appunto. La battaglia al femminile, per arrivare ai primi risultati, è stata lunga, difficile e piena di ingiustizie, ostacoli e sacrifici.
Soffermiamo l’attenzione su tre punti nevralgici in seno ai quali si sviluppano fortissime asimmetrie:
1. il contesto familiare,
2. quello lavorativo,
3. quello dei rapporti interpersonali uomo – donna che, ancora troppo spesso, sfociano in aggressioni fisiche.
1.
Al fine di scardinare definitivamente la mentalità patriarcale – come evidenziata in apertura – occorre agire almeno su due fondamentali fronti:
il primo è quello delle riforme strutturali (per vero, questo è necessario in tutti e tre i punti qui attenzionati, quali lavoro, famiglia e violenza di genere);
il secondo è la promozione di un cambio di mentalità: il concetto di parità va impartito nei luoghi dell’educazione, fin dalla prima infanzia, trasmettendo l’arricchimento che deriva dalle diversità di ognuno, da rispettare e valorizzare.
2.
Esistono leggi che prevedono la parità di trattamento tra uomini e donne, e leggi ad hoc come il divieto di licenziamento per le donne in stato di gravidanza ma, nonostante ciò, molte sono le lavoratrici costrette a scegliere tra professione e famiglia. Il divario tra la percentuale di occupazione maschile e femminile è ancora troppo grande. A quanto innanzi si aggiunga che, può apparire assurdo da dirsi nel 2022, le donne sono ancora vittime del gap salariale:
a parità di mansioni, guadagnano meno rispetto all’altro sesso. Inoltre l’accesso al mondo del lavoro per loro è prevalentemente orientato su posizioni meno prestigiose e retribuite.
In concreto, per consentire alle donne di sviluppare la propria carriera professionale in assoluta parità, servono maggiori servizi dedicati a bambini e famiglie – a prezzi accessibili- oltre che un contributo maggiore da parte dei padri, che dovrebbero poter usufruire di un congedo parentale simile a quello delle madri.
3.
Sono state varate solamente di recente alcune leggi che tutelano le donne nell’ambito di situazioni in cui il sesso femminile é in condizione di maggiore vulnerabilità rispetto al sesso maschile.
È sempre bene sottolineare che, la condizione di cui innanzi, non è certamente una colpa delle donne, nonostante sussista ancora nel cuore di tante la sensazione di inadeguatezza.
Noi non siamo sbagliate: é il sistema che è strutturato secondo un modello maschile.
Esempi di leggi a tutela delle donne sono quelle nell’ambito della violenza domestica, dello stalking e dell’omicidio di genere (ricondotto nella dicitura di “femminicidio”).
In chiusura e in due battute, al fine di salutarci con uno spunto di riflessione propositivo, ma anche accompagnato da strascichi di tristezza, per noi donne e per gli uomini che hanno compreso l’impellenza di un sistema maggiormente equo, osserviamo:
-alle donne è consentito per la prima volta di votare (in occasione del Referendum istituzionale del 2 giugno) nel 1946, quando viene chiesto ai cittadini di scegliere il destino del Paese tra Monarchia e Repubblica;
-solamente nel 1948 con la redazione della Costituzione Italiana, all’art.3, vengono garantiti pari diritti e pari dignità sociale alle donne in ogni campo;
-sembra un paradosso, ma la legge per abolire il cosiddetto “matrimonio riparatore” e il “delitto d’onore” viene varata solo nel 1981! Ciò significa che prima, potenzialmente, uno stupratore poteva sposare la sua vittima, “concedendole” di mantenere una reputazione dignitosa.
Troppo poco tempo è trascorso da quando gli scempi di cui innanzi erano in vigore: è fondamentale mantenere l’attenzione alta, per non tornare indietro e progredire sempre. Io sono nata nel 1983, mia madre e le mie cugine hanno vissuto parte delle loro vite sotto un sistema normativo di tal fatta in auge: questo mi fa letteralmente rabbrividire!

Avv. Scrittrice
Mariateresa Rotola

Pubblicato da Crimy

L'amore per la letteratura mi ha portato a essere costantemente aggiornata sull'arte e sulla scrittura. Benvenuti nel Mondo di Crimy

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