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Leggere Per Star Bene



Parlare di star bene, di salute, ci porta ad un concetto complesso ma che noi sgraneremo subito!
La salute, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è un equilibrio tra diversi aspetti: fisico, psicologico e sociale. Non si tratta, dunque, solo di assenza di patologie.
Nell’ambito di questo concetto ampio di salute, troviamo la Biblioterapia, la cui nascita si fa risalire agli anni ’30 e per la quale dobbiamo ringraziare un innovativo psichiatra che prescrisse ai suoi pazienti l’attività di lettura.
William Menninger, infatti, pensava che il libro potesse essere fonte di riflessione e di crescita, personale e collettiva. La lettura divenne così una specie di “compito a casa”; un luogo”altro” rispetto al terapeuta con lo scopo di aumentare le potenzialità del paziente e di facilitare alcune caratteristiche come l’autostima, l’assertività e la capacità di risoluzione problemi.
William Menninger.cominciò a consigliare la lettura di romanzi ai pazienti affetti da disturbi psichici. Alla base del suo assunto l’idea che il libro potesse essere fonte di riflessione, di scambio e di crescita sia personale che collettiva.
Tuttavia questa non è l’unica accezione: un libro di auto aiuto scritto da chi ha vissuto una particolare problematica o un romanzo, cosiddetto di formazione, possono essere stimolanti in quanto aiutano ad immedesimarsi nei personaggi, nella storia, nelle emozioni.
Un’altra fetta di pubblico cui la biblioterapia si rivolge riguarda i familiari delle persone sofferenti.
Nella mia esperienza di conduzione dei gruppi di auto aiuto per familiari di pazienti affetti da demenza senile, ho riscontrato che la conoscenza favorisce la partecipazione e, non ultimo, la conoscenza del problema e la condivisione di risorse, per la gestione del problema stesso e del disagio.
I libri utilizzati per la biblioterapia devono avere delle caratteristiche precise; intanto vanno scelti dallo psicoterapeuta e poi devono essere onesti, da un punto di vista intellettuale.
Ad esempio “Risolvi la tua ansia in una settimana”..ecco, io non mi fiderei!
Ci sono però altre letture che sono molto evocative, come le fiabe od alcuni romanzi. Quante volte ci siamo addentrati in un libro, sperando che non finisse mai, perché sembrava scritto per noi?
La biblioterapia è anche questo!
Vi lascio qualche titolo!
“Chi ha spostato il mio formaggio?” di Spencer Johnson; se siete insoddisfatti questo è il vostro libro. I topolini sono sempre alla ricerca del formaggio ,però dovranno necessariamente fare dei cambiamenti importanti ed impareranno abilità nuove!
“Donne che amano troppo” di Robin Norwood, dove il tema è quello della dipendenza
“Donne che sbattono contro le porte “di Tiziana Ravazzolo e Stefania Valanzano, parla di stalking e violenza di genere.
Ciò che non dobbiamo dimenticare, però, è che leggendo noi possiamo entrare in altre storie e conoscere nuovi mezzi di risoluzione problemi; a volte il libro non è sufficiente e la figura di uno specialista è imprescindibile.
Perché ciò su cui dobbiamo e possiamo agire è solo la nostra esperienza.

Di Marinella Giuni: Psicologa



Pubblicato da Crimy

L'amore per la letteratura mi ha portato a essere costantemente aggiornata sull'arte e sulla scrittura. Benvenuti nel Mondo di Crimy

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